Uno studio offre nuove informazioni sulla malattia parodontale e sulla risposta dell’organismo
SEATTLE, Stati Uniti: l’accumulo di biofilm può portare a molti problemi di salute orale, tra cui gengiviti, parodontiti e perdita dei denti, nonché altre gravi conseguenze sulla salute, come malattie cardiache, diabete, cancro, artrite e malattie intestinali. Per comprendere meglio la variazione individuale nell’infiammazione gengivale, i ricercatori hanno recentemente identificato e classificato l’ospite umano e le risposte microbiche all’accumulo di placca dentale. Lo studio può aiutare a spiegare perché alcune persone sono più suscettibili ai problemi di salute associati all’infiammazione.
Lo studio ha incluso 21 partecipanti e i ricercatori hanno eseguito la valutazione clinica e il campionamento dei batteri orali in momenti precoci e tardivi. Dopo aver analizzato i dati, hanno scoperto che i partecipanti hanno mostrato una serie di risposte infiammatorie all’accumulo batterico in bocca, inclusa una variazione precedentemente non identificata nella risposta dell’ospite. In precedenza, erano noti due principali fenotipi di infiammazione orale, vale a dire un’elevata risposta clinica e una bassa risposta clinica. Nello studio, i ricercatori hanno identificato un terzo fenotipo, che hanno chiamato “lento”, poiché mostrava una forte risposta infiammatoria ritardata dopo l’accumulo di batteri.
Inoltre, lo studio ha rivelato che i partecipanti con una bassa risposta clinica hanno mostrato una bassa risposta infiammatoria a vari segnali di infiammazione: «In effetti, questo studio ha rivelato un’eterogeneità nella risposta infiammatoria all’accumulo batterico che non è stata descritta in precedenza», come dichiarato dal Dr. Richard Darveau, coautore della ricerca e professore di parodontologia e scienze della salute orale presso la University of Washington School of Dentistry di Seattle.
«Abbiamo trovato un particolare gruppo di persone che avevano uno sviluppo più lento della placca così come una distinta composizione della comunità microbica prima dell’inizio dello studio», ha spiegato il co-autore Dr. Jeffrey Scott McLean, professore associato di parodontologia all’università.
Secondo i ricercatori, comprendere la variazione nell’infiammazione gengivale potrebbe aiutare a identificare meglio coloro che sono a elevato rischio di sviluppo della parodontite. Inoltre, i ricercatori ritengono che la variazione nella risposta infiammatoria possa essere associata alla suscettibilità ad altre condizioni infiammatorie associate ai batteri cronici, come la malattia infiammatoria intestinale.
Infine, i ricercatori hanno anche identificato una nuova risposta protettiva dell’organismo che è stata attivata dall’accumulo di biofilm e che può aiutare a salvare i tessuti molli e le ossa durante l’infiammazione. Secondo lo studio, il meccanismo utilizza i neutrofili per regolare la popolazione batterica in bocca al fine di mantenere una sana omeostasi.
Discutendo dell’importanza di una buona igiene orale, Darveau ha commentato: «L’idea dell’igiene orale è infatti quella di ricolonizzare la superficie del dente con batteri appropriati che partecipano alla risposta infiammatoria dell’ospite per tenere fuori i batteri indesiderati».
Lo studio, intitolato “Human variation in gingival inflammation”, è stato pubblicato online il 6 luglio 2021, negli Atti della National Academy of Sciences degli Stati Uniti d’America.